Klavdij Tutta
Klavdij Tutta
(1958)
Klavdij Tutta nasce nel 1958 a Postumia. Dopo aver terminato le scuole elementari si iscrive alla Scuola di Design di Ljubljana e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti sotto la guida del rinomato pittore e grafico Bogdan Borčič (1926-2014), il quale sarà anche il mentore della tesi di master di Tutta nel campo dell’arte grafica. Dopo aver conseguito la laurea all’Accademia, Tutta si unisce a una schiera di artisti emergenti, soprattutto pittori, tutti colleghi che si formano più o meno nello stesso tempo. Si chiamano Generacija 82 e all’inizio si occupano soprattutto di portare avanti il movimento della ‘nuova immagine jugoslava’ che, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, raggiunge la Slovenia attraverso l’Italia e gli artisti triestini e del Litorale. Anche Tutta proviene da un territorio mediterraneo: trascorre l’infanzia e la giovinezza tra Nova Gorica e Goriška Brda. Dopo gli studi si stabilisce a Kranj, dove vive e lavora da oltre 40 anni, seppur nei suoi dipinti ritorna sempre nel suo Mediterraneo carsico. Più tardi il suo sviluppo artistico sarà influenzato in modo significativo dai suoi viaggi di studio in giro per il mondo, in particolare dal suo soggiorno presso la Cité Internationale des Arts di Parigi nel 1995. Si occupa di pittura, di grafica, di oggetti e dell’organizzazione di un laboratorio artistico a Sinji Vrh. Dal 1981 è membro dell’Unione delle Associazioni Slovene di Belle Arti (Zveza društev slovenskih likovnih umetnikov, ZDSLU), ma per il resto lavora e vive tra Nova Gorica e Kranj come artista indipendente. Ha realizzato oltre 200 mostre personali e ha partecipato a più di 300 mostre collettive in Slovenia e all’estero. Per il suo lavoro ha ricevuto più di 60 premi nazionali e internazionali. Tra i premi spiccano quelli ricevuti alle biennali internazionali di Ljubljana, Barcellona, Seoul, Cadaques, Lodz, Villach. Nel 1992 è stato eletto presidente dell’Unione delle Associazioni Slovene di Belle Arti e nel 1993 ha fondato il laboratorio artistico “Slovenia aperta all’arte” (Slovenija odprta za umetnost) che si tiene da diversi anni a Sinji Vrh. Si definisce non solo un artista, ma anche “custode” dell’arte, delle opere e degli artisti e, non da ultimo, un vero e proprio mecenate.
“… Il quadro è lo specchio dell’artista. Lo specchio di ciò che l’artista pensa, di come riflette e di come si immagina il mondo …”
Opera
Tutta è un rappresentante di spicco della cosiddetta nuova immagine, il movimento che in Slovenia ha lasciato un forte segno in termini di trasformazione fondamentale (e quindi profonda) della sensibilità dell’opera d’arte che comprende tutte le qualità dell’espressione artistica. I motivi dell’occhio e del toro che compaiono in tutta la sua opera sono due dei motivi più caratteristici del pittore. Tutta arriva persino al punto di utilizzare il simbolo del toro come emblema nella propria firma. Sin dall’inizio della sua attività nel 1982 opera nel campo dell’assemblaggio. Il linguaggio artistico di Tutta proviene da un mondo in cui il Mediterraneo e il Carso si intrecciano. La riconoscibilità dei veicoli del suo credo artistico (il sole, gli alberi, i tori, le doline, i menhir, ecc.) permette un contatto immediato, una comunicazione tra lo spettatore e l’opera d’arte stessa, e quindi un rivivere il mondo che per il pittore rappresenta un costante punto di partenza nei suoi motivi. Il suo credo viene presentato su una base scelta dal pittore stesso. Si espande senza limiti permeando lo spazio che trova a disposizione. Può spingersi anche in una nuova sfera aggiuntiva, nello spazio evocato dallo specchio, parte integrante di una base pittorica completamente plastificata. Essa si riflette “là dietro”, dove viene creata un’espressione duplicata, indicando l’apertura dell’artista e la possibilità di padroneggiare un’area molto più ampia. L’espressione del pittore ormai non avviene più solamente sulla superficie pittorica bidimensionale. Le basi dei dipinti sono pezzi di legno di varia forma, più o meno plastici, che rappresentano un elemento aggiuntivo – e quindi più persuasivo – nella già di per sé originale e ricca opera dell’artista.
Caduta di Icaro
1984 | EA | serigrafia e monotipo su carta
Segno chiuso
3/5 | 1983 | itografia originale su carta