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Segreti delle tradizioni natalizie Slovene

Sapevi che le tradizioni natalizie slovene nascondono elementi molto interessanti di antiche credenze,

legati alle spaventose creature che emergevano dalle foreste oscure durante le cosiddette “notti dei lupi”?

In questo blog ti sveleremo le origini dei riti e delle usanze delle festività invernali in Slovenia insieme ad alcune caratteristiche interessanti, dandoti 3 suggerimenti per visitare luoghi dove poter vivere un’esperienza festiva speciale.

Dicembre e le spaventose “notti dei lupi”

A causa di notti lunghe e fredde, il periodo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio è sempre stato considerato particolarmente misterioso e magico. Secondo le credenze pagane, in queste notti escono dai boschi lupi ed altre creature spaventose, da cui il nome “notti dei lupi”.

Misteriose creature magiche

Nei nostri luoghi, durante le notti dei lupi si manifestavano a una serie di apparizioni, come la Divja Jaga (gruppo di fantasmi), Šent, Bedanec… Un’altra figura comune era la Pehtra Baba o Sredozimka. A volte appariva come una meravigliosa e benevola figura femminile vestita tutta di bianco, il più delle volte tuttavia rappresentava un soggetto negativo, brutto e vestito di nero. Nella regione di Gorenjska si credeva che il giorno di Pernaht (il 5 gennaio) Pehtra Baba creasse, nelle grotte montane, delle piccole sfere di ghiaccio (babje pšeno) per gettarle in faccia alla gente. Nella valle dell’alto Sava, l’usanza dei bambini di correre in giro e scacciare Pehtra Baba con chiassose campane si è conservata fino a poco tempo fa.

Riti antichi

Per difendere le proprie case da queste creature spaventose e dagli spiriti maligni in generale, la gente ha sviluppato una varietà di pratiche difensive sopravvissute nel tempo. Con l’avvento del cristianesimo, queste usanze hanno assunto nuove forme, mantenendo tuttavia gli elementi degli antichi riti. Durante le feste in molte città slovene si usa ancora bruciare incenso, raccogliere piante sempreverdi o appendere ferri di cavallo sopra la porta.

Tipiche usanze cristiane dei “Tre Natali”

La celebrazione dei “Tre Natali” risale ai periodi successivi che vedevano una diffusione sempre maggiore del cristianesimo.

Il primo Natale, ovvero il 24 dicembre, era un giorno dedicato alla preparazione di pane e dolci e alla messa di mezzanotte. Di notte venivano accesi i falò, si suonavano le campane e si sparava con i mortai, credendo che tutto ciò aiutasse ad allontanare gli spiriti maligni. In Stiria, c’era l’abitudine di portare alla messa di mezzanotte i semi di zucca. Si credeva che mescolarli in tasca durante la messa potesse aiutare a far nascere un buon raccolto di zucche. Il giorno dopo la messa di mezzanotte si era soliti passarlo in casa, senza fare visita nemmeno ai vicini; erano benvenuti esclusivamente i koledniki, cantanti di canzoni natalizie che rappresentavano i Re Magi.

Il secondo Natale veniva celebrato il 31 dicembre con una notte di veglia mentre al mattino si distribuivano doni ai bambini. In Stiria, le madri usavano spargere per casa un cesto di noci, pere o mele secche, facendo non poco baccano. Se i bambini saltavano fuori dai letti, significava che le mattine dell’anno nuovo si sarebbero alzati con diligenza. Nella valle dell’Isonzo, la mattina di Capodanno i bambini erano soliti “ferrare il cavallo”. Dai genitori ricevevano in dono un cavallo (una mela) e poi correvano dagli zii, dai padrini e dai vicini per farsi infilare una monetina-chiodo nella mela.

Il terzo Natale (Piccolo Natale) o la Festa dei Re Magi (5 gennaio) è noto anche come Vigilia di Pernaht. Durante le festività di dicembre, in molti luoghi sloveni si tengono le cosiddette Calendae, le cui origini risalgono all’epoca romana. Si tratta di un’usanza in cui i koledniki, ovvero cantanti di canzoni festive, vanno di casa in casa augurando agli abitanti buona sorte e salute. Tra queste, le più famose sono le Calendae dei tre re Magi, in cui protagonisti sono adulti, giovani o bambini, che vestiti da re Magi visitano case cantando canzoni, recitando brevi scene teatrali, augurando il meglio per il nuovo anno e ricevendo in cambio dei doni. Quest’usanza è stata iscritta nel registro sloveno del patrimonio culturale immateriale. Per proteggere le case dalle forze del male, i koledniki riportano sopra l’uscio o sui suoi stipiti, con il gesso le iniziali dei nomi dei tre re G + M + B (Gaspare, Melchiorre, Baldassarre) e l’anno in corso.

SUGGERIMENTO PER UNA GITA….

Il 19 dicembre, a Maribor, potrai assistere alle particolari Calendae di Maribor, dove numerosi cori insieme al pubblico in quattro diversi luoghi intoneranno splendidi canti natalizi. Per tutto il mese di dicembre, la seconda città più grande della Slovenia sarà illuminata da luci natalizie, offrendo ai visitatori un ricco programma di eventi di intrattenimento e festival, un mercatino di Natale e una sfiziosa offerta enogastronomica.

A dicembre, fermati anche al Mond, Resort & Entertainment di Šentilj, dove potrai goderti un emozionante programma all’insegna del divertimento, dei giochi e della musica, accompagnato da una ricca offerta enogastronomica.

La credenza

secondo la quale l’acqua delle sorgenti e dei ruscelli abbia grandi poteri di guarigione, se ci si fa il bagno a Capodanno o in occasione dei re Magi, risale a tempi remoti.

SUGGERIMENTO PER UNA GITA….

Si dice che i bagni invernali in mare abbiano poteri curativi e che anche una semplice passeggiata rilassante godendosi le onde e il profumo del mare possa avere effetti benefici. La costa delle pittoresche città italiane del Golfo di Trieste è a mezz’ora di macchina da Nova Gorica.

I quattro alberghi della Hit a Nova Gorica offrono una sistemazione accogliente, una ricca offerta culinaria e un vario programma di intrattenimento nei centri del gioco e dell’intrattenimento. È inoltre assolutamente da non perdere una passeggiata per il centro di Nova Gorica, addobbata a festa.

Pane – il re delle tavole

Nella tradizione slovena l’elemento più importante e altamente simbolico è il pane nelle sue innumerevoli forme e sapori. Nei nostri luoghi il pane riccamente decorato, chiamato poprtnik, era una parte fondamentale dei pasti natalizi (di tutti e tre i Natali), come anche gli altri prodotti festivi da panificazione, ad esempio la torta battesimale, il pane lect (finemente decorato a forma di cuore), il pane natalizio, i krapfen, il pane pasquale, vari tipi di torte (chiamate pogača), il pane alla frutta della Stiria, ecc. Tuttavia, il simbolo più riconoscibile della Slovenia è sempre stata la potica (conosciuta a Trieste come putizza), rigorosamente cotta in uno stampo da ciambella con pareti ondulate.

Un tempo si credeva

che la prima a varcare la soglia di casa a Capodanno non dovesse mai essere una donna, ciò era visto come un qualcosa che portava sfortuna. La prima visita doveva essere quella di un uomo, o, ancor meglio, quella dei koledniki, che con i loro canti portavano prosperità in casa.

Tre signori buoni

Nei nostri luoghi in passato c’era un unico uomo buono che faceva regali ai bambini: era San Nicolò, una personaggio storico dell’Asia Minore che visse a cavallo tra il III e il IV secolo e divenne uno dei santi più amati. La tradizione dei cortei di San Nicolò e dei regali per i bambini in occasione della sua festa, risale a metà dell’Ottocento.

Nel periodo dell’ex Jugoslavia, San Nicolò è stato sostituito in molte località da Babbo Inverno (Dedek Mraz), un omone con un cappello grigio e la barba bianca, originario della Russia. La figura di Babbo Natale, tutto vestito di rosso e originario dell’America del Nord, che a Natale distribuisce doni ai bambini, irrompe solo di recente nello spazio culturale sloveno.

Nei nostri luoghi

quella di decorare l’albero di Natale è un usanza relativamente recente, comparsa in concomitanza con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

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Festa di San Nicolò, ricche tradizioni e spaventosi Krampus

Il 5 dicembre, per la vigilia della festa di San Nicolò, molte città slovene organizzano festeggiamenti, spesso associati all’accensione di luci natalizie. È la volta del corteo di San Nicolò, accompagnato dalle maschere diaboliche degli spaventosi Krampus, che tradizionalmente vanno di casa in casa a spaventare i bambini cattivi. Questa tradizione pagana risale a tempi antichi quando i Krampus rappresentavano i demoni. San Nicolò con la sua lunga barba bianca è un personaggio dagli abiti vescovili, con guanti bianchi, una mitra in testa e una ferula in mano. I Krampus invece, cinti in vita da campane e catene e coperti da un copricapo di pelle di pecora con corna e una lunga lingua rossa, sono solitamente vestiti di pelli di pecora rivoltate.

Quest’anno la festa di San Nicolò

e le sue processioni sono stati inseriti nel registro sloveno del patrimonio culturale immateriale.

SUGGERIMENTO PER UNA GITA….

Tre motivi per visitare Kranjska Gora a dicembre:

  • sfilata di San Nicolò a Podkoren,
  • 2. villaggio alpino illuminato a festa con offerta culinaria, prodotti artigianali e programma musicale,
  • 3. break allo Špik Alpine Resort di Gozd Martuljk, serata al centro Korona di Kranjska Gora.

Se desideri assistere al più pittoresco e famoso corteo di San Nicolò in Slovenia, recati al paesello di Podkoren, vicino a Kranjska Gora, dove la gente del posto si dedica a preservare quest’antica e preziosa tradizione